La lettura di un articolo del 2011 (Houston & Dean, 2011; da ora HD11) relativo all'accelerazione del livello del mare sulle coste americane mi ha spinto a verificare se i loro risultati potessero trovare conferma nei mari di altre parti della Terra,
Intanto, HD11 è liberamente disponibile cliccando l'indice DOI in bibliografia e i dati sono scaricabili dal sito PSMSL (Permanent Service for Mean Sea Level). |
In HD11 gli autori hanno selezionato le stazioni di misura (mareografi) seguendo questi criteri:
Russia e Norvegia
Non essendo interessato a verificare la situazione prima e dopo il 1930, ho
selezionato le stazioni russe e norvegesi sulla base della lunghezza del
record che doveva essere di almeno 50 anni. La selezione è mostrata in
questa mappa e riassunta, anche
con le accelerazioni delle singole stazioni, in Tab.1. La distribuzione
delle accelerazioni è in fig.2 (pdf)
e i suoi valori numerici in Tab.2.
Fig.2. Distribuzione delle accelerazioni per le stazioni
russo-norvegesi. Solo il 27% (10 su 37) mostra accelerazione nulla o negativa.
L'insieme di queste stazioni mostra, in media, un'accelerazione circa 60
volte superiore a quella dei mari americani: solo 10 stazioni su 37 (27%)
mostrano valori negativi.
L'accelerazione media su tutte le stazioni vale
(0.078±0.039)mm/anno2.
Se si osserva la mappa, si vede che le stazioni russe si
distribuiscono lungo le coste del Mar Glaciale Artico, con una leggera
preferenza per la sua parte orientale, verso lo stretto di Bering, mentre
quelle norvegesi si trovano all'estremo occidentale del Mar Glaciale
÷ estremo orientale dell'Oceano Atlantico (Mar di Norvegia): si
può pensare che l'accelerazione del livello del mare abbia valori
diversi per il due insiemi di dati. In effetti l'accelerazione della zona
russa (0.11468±0.13360)mm/anno2 è poco meno di 4
volte quella della zona norvegese (0.02948±0.04560)
mm/yr2.
Italia
Ho voluto anche verificare la situazione dei mari attorno all'Italia e ho
selezionato 45 stazioni mareografiche (42 italiane, 1 maltese: Valletta,1
slovena: Koper, 1 croata: Split). Ho escluso (credo opportunamente) le
stazioni di Porto Corsini (RA) e di Portogaribaldi (FE) con record lunghi
solo 5 anni ma ho mantenuto (poco opportunamente, ma per distrazione)
Manfredonia (FG) con record di 3 anni e Ancona1 (7 anni).
In questo caso non ho potuto selezionare record lunghi perchè il
50% delle stazioni (21 su 42; tutte quelle con ID>2000) ha dati solo
nell'intervallo 2001÷2014. È triste vedere che il "popolo di
navigatori" non ha ritenuto di dover misurare il livello del mare già
dalla fine dell'800 (o magari anche da prima) ma, nello stesso tempo,
bisogna rendere merito a chi ha voluto raddoppiare la rete mareografica
nazionale (dal 2001, ma è sicuramente meglio tardi che mai!).
Delle
42 stazioni, 11 iniziano le registrazioni alla fine dell'800 e di queste, 9
le terminano prima del 1935 (2 nel 1913; 1 nel 1920; 5 nel 1922; 1 nel 1934).
In pratica siamo in una situazione simile a quella delle stazioni meteo,
senza però avere sui mari le difficoltà orografiche della
terra ferma; forse però c'è (o c'era) la stessa frammentazione
di competenze. Per alcune stazioni sono presenti avvertimenti legati a
possibile modifica dei dati a causa del terremoto di Messina (1908);
dell'attività tettonica attorno a Napoli; della subsidenza a Venezia.
Tutto questo si traduce, ad esempio, in un errore molto grande
nell'accelerazione media.
Le stazioni selezione sono mostrate in questa mappa e nella
successiva Tabella:
station | PSMSL | Record | accel | sigma |
---|---|---|---|---|
ID | length | mm/yr^2 | mm/yr^2 | |
maddalena | 109 | 1896-1913 | -0.75177 | 0.40339 |
porto torres | 2084 | 2001-2014 | 0.00197 | 0.00131 |
cagliari1 | 104 | 1896-1934 | -0.00402 | 0.05562 |
cagliari2 | 2089 | 2001-2014 | 0.00129 | 0.00132 |
carloforte | 2076 | 2001-2014 | 0.00155 | 0.00128 |
porto maurizio | 108 | 1896-1922 | 0.07356 | 0.13260 |
imperia | 2078 | 2001-2014 | 0.00213 | 0.00121 |
genova1 | 59 | 1884-1997 | -0.00731 | 0.00467 |
genova2 | 2090 | 2001-2014 | 0.00254 | 0.00130 |
livorno2 | 2080 | 2001-2014 | 0.00206 | 0.00133 |
civitavecchia | 106 | 1896-1922 | 0.20972 | 0.14007 |
napoli1 | 129 | 1899-1922 | -0.05334 | 0.17373 |
napoli2 | 2092 | 2001-2014 | 0.00476 | 0.00118 |
napoli3 | 105 | 1896-1922 | 0.09579 | 0.13825 |
salerno | 2086 | 2001-2014 | 0.00170 | 0.00141 |
palinuro | 2082 | 2001-2014 | 0.00722 | 0.00111 |
reggioc1 | 670 | 1951-1967 | -0.00626 | 0.00132 |
reggioc2 | 2142 | 2001-2014 | 0.00518 | 0.00130 |
porto empedocle | 2083 | 2001-2014 | 0.00156 | 0.00115 |
palermo1 | 107 | 1896-1922 | 0.03172 | 0.12924 |
palermo2 | 2093 | 2001-2014 | 0.00118 | 0.00115 |
lampedusa | 2079 | 2001-2014 | 0.00201 | 0.00149 |
capo passero | 837 | 1957-1969 | 0.00891 | 0.00189 |
catania1 | 102 | 1960-1971 | -0.00612 | 0.00162 |
catania2 | 2094 | 2001-2014 | 0.00417 | 0.00128 |
valletta* | 1735 | 1988-2011 | 0.44865 | 0.26019 |
taranto1 | 103 | 1906-1911 | -0.00493 | 0.00513 |
taranto2 | 2095 | 2001-2014 | 0.00894 | 0.00141 |
otranto1 | 990 | 1961-1970 | -0.00383 | 0.00214 |
otranto2 | 2096 | 2001-2014 | 0.00153 | 0.00131 |
bari | 2075 | 2001-2014 | 0.00546 | 0.00136 |
manfredonia | 1262 | 1969-1971 | -0.04872 | 0.01192 |
vieste | 2087 | 2001-2014 | 0.00466 | 0.00137 |
ortona1 | 972 | 1960-1972 | -0.00415 | 0.00226 |
ortona2 | 2097 | 2001-2014 | 0.00686 | 0.00146 |
ancona1 | 101 | 1966-1972 | -0.01296 | 0.00678 |
ancona2 | 2098 | 2001-2014 | 0.00407 | 0.00158 |
venezia1 | 87 | 1889-1913 | -0.05834 | 0.23133 |
venezia2 | 2100 | 2001-2014 | 0.01248 | 0.00166 |
venezia3 | 39 | 1872-1920 | 0.09824 | 0.04367 |
venezia4 | 168 | 1909-2000 | -0.03752 | 0.00955 |
trieste1 | 154 | 1875-2013 | -0.00306 | 0.00676 |
trieste2 | 2099 | 2001-2014 | -0.00980 | 0.00161 |
koper* | 1009 | 1962-1991 | -0.16772 | 0.12360 |
split1* | 685 | 1952-2011 | -0.05258 | 0.02313 |
La distribuzione
finale è in fig.3 (pdf), mentre
i suoi valori numeri sono in Tab.4.
Fig.3. Distribuzione dell'accelerazione delle stazioni italiane
integrate da stazioni croate, slovene e maltesi, una per nazione. Il simbolo
(+) in alto a sinistra indica proprio la presenza di stazioni non italiane.
L'istogramma si riferisce a 44 stazioni su 45: ho preferito escludere
l'ultima, molto distante, per non perdere risoluzione nella parte centrale,
più significativa.
Tutti gli studi mostrano che il livello complessivo dei mari (l'oceano
globale) cresce: allora il punto da discutere non è la crescita ma il
modo, il ritmo, con cui questa crescita si evolve nel tempo e quindi
l'accelerazione.
Se nell'equazione (1) a2 vale zero, il
livello del mare cresce in modo lineare nel tempo; se è maggiore di
zero il livello cresce ad un ritmo sempre più elevato; se
a2 è minore di zero il tasso di crescita diminusce nel
tempo.
L'insieme dei mari americani (l'Atlantico temperato, tropicale, freddo; il Pacifico sotto costa, quello delle Hawaii e quello freddo dell'Alaska) ha un valore dell'accelerazione (a2) leggermente negativo.
Praticamente tutto l'arco del Mar Glaciale Artico mostra, complessivamente, un'accelelerazione positiva piuttosto elevata; separando il contributo russo da quello norvegese i valori numerici cambiano ma non cambia il concetto di crescita accelerata del livello di quel mare.
Il Mediterraneo attorno all'Italia mostra una decelerazione non troppo elevata (ma quasi 4 volte superiore a quella americana) e tuttavia associata ad un errore tanto grande da far propendere per un'accelerazione più probabile uguale a zero e quindi per una crescita lineare (costante) nel tempo.
Una avvertenza: malgrado il mio "proclama" iniziale ho elaborato anche la crescita del livello del mare (il coefficiente a1 dell'eq.1) e i risultati sono, anche in forma di istogramma, nel sito di supporto. Devo ricordare che non ho applicato nessuna correzione, ad esempio per l'isostasia glaciale, ai dati e che, quindi, valori medi del livello del mare abbastanza negativi (per il Mar Glaciale Artico) e praticamente nulli (per il Mediterraneo; un centesimo di mm l'anno) possono essere fortemente distorti, anche se in una situazione di crescita globale possiamo senza dubbio aspettarci decrescite locali.
Tutti i grafici e i dati, iniziali e derivati, relativi a questo post si trovano nel sito di supporto qui |
Bibliografia